Il mint julep viaggia attraverso i secoli e i
luoghi, per incrociarsi con storie e pesonaggi. Viene preparato da Willard,
Jerry Thomas, Marryat e da altri milioni di persone in tutto il mondo, barman e
amanti. Viene gustato con una preparazione cerimoniale e consumato in massa. E’
ancora oggetto di dibattito la sua origine e la sua preparazione. E’ un ricordo
del vecchio "Sud" americano. E’ un drink speciale.
La
storia del mint julep è una storia molto complicata e ancora dibattuta. Ma è,
soprattutto, affascinante essendo un punto d’ incontro con altre storie
importanti. La parola julep deriva dall’arabo “Julab”, una medicina a base di
violette infuse in acqua e zucchero. Il primo riferimento scritto si ha nel
libro di Razhes, famoso medico egiziano, “ Al Kitab Mansouri”, del 900 d.c. Era considerata una
medicina fino al 700.
La tradizione del julab come medicinale fu introdotta in America nel 1634 con i primi insediamenti francesi in Ohio e Mississipi. Il caldo era fortissimo e favoriva la malaria, cosi si bevevano julab con cognac per rendere la medicina più forte. Nel 1784 John Ferdinand Smyth annota che gli abitanti della Virginia bevono un “julab” a base di rum, acqua e zucchero. Il rum è stato introdotto negli stati uniti poco prima della metà del milleseicento, veniva importato dai caraibi ed era quindi più accessibile del cognac, comprendiamo come mai fu facile, per gli abitanti degli stati del sud, bere julab a base di rum. Per Dale DeGroff , come scrive nel suo " The Craft of the Cocktail", il primo mint julep era a base di cognac e peach brandy, ma la prima data in cui si ha un riferimento storico per l’ uso ricreativo della medicina è il 1796 nel poema anonimo “The wedding An Epic Poem”.
Nel 1802, all’ interno di una lettera tra due studenti, William e Mary, sentiamo per la prima volta della menta in un julep. Anche John Davis, tutor inglese nelle piantagioni del sud, nel 1803 definisce il julep "A dram of spirituous liquor that has mint in it, taken by virginians at morning". Per la miscelazione, la bevanda è uno sling con aggiunta di menta, infatti nel 1804 un giornale della Pennsylvania l’ “Adams Centinel” scrisse un articolo parlando di un "Mint Sling".
Nel 1798, sul giornale “Morning Post and Gazeter” vengono pubblicati i debiti di vari politici per via delle elezioni di quel periodo, tra questi c’era un debitore per un certo “cocktail vulgary called Ginger”. E’ la prima volta che viene menzionata la parola cocktail, e la differenza che emerge con uno sling sta proprio nella spezia, il ginger, che poi diventerà bitter. I bitter erano già presenti sul mercato (gli Stoughton Bitter) ma difficili da reperire, così è probabile che con la menta si tentasse di amaricare il julep, o meglio lo sling. Come viene definito nel 1806 dal “The Balance Columbian Repository” in risposta ad un lettore che chiedeva chiarimenti sulla parola cocktail. Intanto, bourbon inizia a essere prodotto intorno al 1770 in Kentucky. All’ epoca c’era molto spazio, acqua pura, alberi per il legno e terreni fertili. Il mais cresceva più velocemente di segale e frumento, così fu facile l’espansione di questo distillato.
Il mint julep diventava una bevanda famosa in tutta l’america trasportata in ogni luogo da vari personaggi, come Henry Clay. Fino alla guerra civile americana, per il mint julep furono anni di gloria. Frederick Tudor dopo anni di impegno e di fallimenti, riuscì a rendere disponibile il commercio del ghiaccio, e il mint julep insime allo Sherry Cobbler divenne l’ambasciatore dei cocktail ghiacciati. Willard , del City Hotel, serviva julep con ghiaccio già nel 1831. Willard, Cato Alexander e Shed Sterling erano tutti famosi per i loro mint julep. Quando il mint julep era ancora un cognac drink, esistevano già molte varianti del drink. Fraderick Marryat, capitano e letterato, nelle sue pubblicazioni, menziona i festeggiamenti dell’ indipendenza americana del 4 luglio 1837 a New York, che furono bagnati da fiumi di mint juleps. Marryat è anche responsabile della diffusione del mint julep in Inghilterra. Nei suoi scritti riporta la ricetta che riteneva orginale, con brandy e pesche. Ricetta conosciuta come Georgia mint julep, riportata nel libro di Jerry Thomas “ The Bon Vivant Companon or how to mix Drinks”, pubblicato nel 1862. Thomas pubblica anche una lettera di Willard su come fare un perfetto julep, e la ricetta è proprio il Georgia mint julep.
Il primo giugno del 1845, William Heyward Trapier visitò l’inghilterra e introdusse gli studenti di Oxford al mint julep ( la ricetta era quella del capitan Marryat), da allora si festeggia il Mint Julep Day, lasciando una sedia vuota in onore di Trapier. Nel frattempo dall’ America si diffonde la filossera in Europa, che distrugge gran parte dei vigneti e decreta la graduale scomparsa di cognac e brandy dalle liste dei cocktails. Si afferma In questo modo il mint julep come bourbon drink in tutto il mondo. Dal 1875, in Kentucky, a Churchill Downs, ha luogo la famosa corsa di cavalli “ Kentucky Derby”, e il mint julep è diventao il drink ufficiale.
Ogni anno vengono venduti piu di 100.000 mint juleps, durante la corsa. Dopo la prima guerra mondiale il drink passò di moda per lasciare posto ad altri cocktail, fino alla moderna Golden Age, dove la passione degli addetti al lavoro e lo studio dei classici ha riportato il drink alla ribalta.
La tradizione del julab come medicinale fu introdotta in America nel 1634 con i primi insediamenti francesi in Ohio e Mississipi. Il caldo era fortissimo e favoriva la malaria, cosi si bevevano julab con cognac per rendere la medicina più forte. Nel 1784 John Ferdinand Smyth annota che gli abitanti della Virginia bevono un “julab” a base di rum, acqua e zucchero. Il rum è stato introdotto negli stati uniti poco prima della metà del milleseicento, veniva importato dai caraibi ed era quindi più accessibile del cognac, comprendiamo come mai fu facile, per gli abitanti degli stati del sud, bere julab a base di rum. Per Dale DeGroff , come scrive nel suo " The Craft of the Cocktail", il primo mint julep era a base di cognac e peach brandy, ma la prima data in cui si ha un riferimento storico per l’ uso ricreativo della medicina è il 1796 nel poema anonimo “The wedding An Epic Poem”.
Nel 1802, all’ interno di una lettera tra due studenti, William e Mary, sentiamo per la prima volta della menta in un julep. Anche John Davis, tutor inglese nelle piantagioni del sud, nel 1803 definisce il julep "A dram of spirituous liquor that has mint in it, taken by virginians at morning". Per la miscelazione, la bevanda è uno sling con aggiunta di menta, infatti nel 1804 un giornale della Pennsylvania l’ “Adams Centinel” scrisse un articolo parlando di un "Mint Sling".
Nel 1798, sul giornale “Morning Post and Gazeter” vengono pubblicati i debiti di vari politici per via delle elezioni di quel periodo, tra questi c’era un debitore per un certo “cocktail vulgary called Ginger”. E’ la prima volta che viene menzionata la parola cocktail, e la differenza che emerge con uno sling sta proprio nella spezia, il ginger, che poi diventerà bitter. I bitter erano già presenti sul mercato (gli Stoughton Bitter) ma difficili da reperire, così è probabile che con la menta si tentasse di amaricare il julep, o meglio lo sling. Come viene definito nel 1806 dal “The Balance Columbian Repository” in risposta ad un lettore che chiedeva chiarimenti sulla parola cocktail. Intanto, bourbon inizia a essere prodotto intorno al 1770 in Kentucky. All’ epoca c’era molto spazio, acqua pura, alberi per il legno e terreni fertili. Il mais cresceva più velocemente di segale e frumento, così fu facile l’espansione di questo distillato.
Il mint julep diventava una bevanda famosa in tutta l’america trasportata in ogni luogo da vari personaggi, come Henry Clay. Fino alla guerra civile americana, per il mint julep furono anni di gloria. Frederick Tudor dopo anni di impegno e di fallimenti, riuscì a rendere disponibile il commercio del ghiaccio, e il mint julep insime allo Sherry Cobbler divenne l’ambasciatore dei cocktail ghiacciati. Willard , del City Hotel, serviva julep con ghiaccio già nel 1831. Willard, Cato Alexander e Shed Sterling erano tutti famosi per i loro mint julep. Quando il mint julep era ancora un cognac drink, esistevano già molte varianti del drink. Fraderick Marryat, capitano e letterato, nelle sue pubblicazioni, menziona i festeggiamenti dell’ indipendenza americana del 4 luglio 1837 a New York, che furono bagnati da fiumi di mint juleps. Marryat è anche responsabile della diffusione del mint julep in Inghilterra. Nei suoi scritti riporta la ricetta che riteneva orginale, con brandy e pesche. Ricetta conosciuta come Georgia mint julep, riportata nel libro di Jerry Thomas “ The Bon Vivant Companon or how to mix Drinks”, pubblicato nel 1862. Thomas pubblica anche una lettera di Willard su come fare un perfetto julep, e la ricetta è proprio il Georgia mint julep.
Il primo giugno del 1845, William Heyward Trapier visitò l’inghilterra e introdusse gli studenti di Oxford al mint julep ( la ricetta era quella del capitan Marryat), da allora si festeggia il Mint Julep Day, lasciando una sedia vuota in onore di Trapier. Nel frattempo dall’ America si diffonde la filossera in Europa, che distrugge gran parte dei vigneti e decreta la graduale scomparsa di cognac e brandy dalle liste dei cocktails. Si afferma In questo modo il mint julep come bourbon drink in tutto il mondo. Dal 1875, in Kentucky, a Churchill Downs, ha luogo la famosa corsa di cavalli “ Kentucky Derby”, e il mint julep è diventao il drink ufficiale.
Ogni anno vengono venduti piu di 100.000 mint juleps, durante la corsa. Dopo la prima guerra mondiale il drink passò di moda per lasciare posto ad altri cocktail, fino alla moderna Golden Age, dove la passione degli addetti al lavoro e lo studio dei classici ha riportato il drink alla ribalta.
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a cura di: Joele D'Angelo Bartender presso "Brusco"(NA) |