mercoledì 20 febbraio 2013

INTERVISTA A GIANNI ZOTTOLA

 
Vi proponiamo l'intervista a Gianni Zottola, vincitore italiano della Bacardi Legacy Cocktail Competition. Buona lettura.

Domanda di rito: come significa per te essere un barman? 
Molto spesso il bar è un luogo di svago, relax e di incontri sociali, la porta del bar è una linea di confine tra la vita quotidiana e la voglia - o addirittura il bisogno - di distaccarsene, per un breve lasso di tempo. Quindi per me essere un barman significa cercare di offrire il miglior prodotto possibile a seconda del gusto, del carattere e dell’umore del cliente, che sia un drink o un caffè. Ponderare, capire le esigenze e tener conto delle circostanze, l’interazione con il cliente attraverso il suo coinvolgimento e la soddisfazione del risultato sono le cose più gratificanti di una giornata di lavoro. Per fare ciò è necessario avere profonda conoscenza dei prodotti e delle tecniche eun buon bagaglio pieno delle esperienze dei grandi del passato e dei migliori barman del momento. Lo studio, il confronto e una grande passione, insieme all’umiltà, possono portare a raggiungere risultati soddisfacenti sia per il cliente che per il barman stesso. Con il giusto input e la voglia di migliorarmi ho capito che essere barman significa essere continuamente alla ricerca di sensazioni, nella vita come nella creazione dei cocktail.

Come è nata l’idea del tuo drink? A cosa è ispirata la tua ricetta?
È nata da una storia della cultura Tiki, la leggenda del semidio MauiTikiTiki. Il percorso travagliato della sua vita ha ispirato il mio drink, con questa ricetta ho cercato di rappresentare il suo carattere, la sua forza, il dolore e la passione con cui lui stesso si è ripreso la vita dalla quale era stato abbandonato. In particolare mi sono appassionato a due sue imprese: la prima è il celeberrimo agguato al Dio Sole, quandoMauiTikiTiki lo costrinse a rallentare imbrigliandolo con dei lacci per avere giornate più lunghe; la seconda è una storia di mare e parla della scoperta della Nuova Zelanda: durante una battuta di pesca, MauiTikiTiki intrise un amo del suo stesso sangue e la fece emergere dalle acque. 

Perché hai scelto di servire il cocktail in bottiglietta, invece del più classico bicchiere? 
La scelta è in parte tecnica e in parte legata alla storia a cui il cocktail si ispira. La parte tecnica riguarda proprio la sensazione che la miscelazione degli ingredienti dà al palato. Il drink, servito senza ghiaccio nella bottiglietta, mantiene lo stesso livello di diluizione che avrebbe nel bicchiere, ma il fatto di doverlo versare più volte comporta un allungamento dei tempi di degustazione. In questo modo, la temperatura del drink sale gradualmente dando sensazioni diverse al palato dal primo all’ultimo sorso, facendo scoprire in momenti differenti tutte le note caratterizzanti del drink, in particolar modo il piccante e il salato. La parte che riguarda invece la storia del drink è derivata dalla mia fantasia nell’immaginarmi il semidio MauiTikiTiki, stremato dopo una delle sue imprese, che sorseggia seduto il drink,soddisfatto e compiaciuto dei risultati ottenuti.  

Il commento più lusinghiero al tuo Maui Tiki Tiki? 
Credo che il complimento più gratificante stia nell’espressione dei volti delle persone che chiedono o provano per la prima volta il drink. Al di là delle tante belle parole, mi è stato fatto capire di non aver costruito un cocktail banale. 

Alla Bacardi Legacy Cocktail Competition affronterai i migliori barmen del panorama internazionale, come intendi prepararti per questo importante evento? 
Credo che l’emozione sarà molta, così come la tensione, ma il tour di promozione mi ha fatto capire di aver creato un buon drink e mi ha fatto fare tanta esperienza di cui ora posso raccontare. Vorrei poter essere il più naturale possibile, proprio per far capire quanto questa competizione sia riuscita a darmi a livello personale, oltre al drink, alla tecnica e a prescindere dal risultato. Vorrei poter trasmettere la soddisfazione di tutte le persone che hanno provato il drink, quelle che mi sono state vicino e che hanno creduto in me, vorrei far conoscere tutte le loro esperienze, che poi sono anche le mie. Devo tutto a loro.

Ringraziamo tutto lo staff Bacardi & Martini.
 
Un saluto a tutti i bartender's

Maurizio La Spina e Adriano Costigliola. 

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